Se si parla di frutta e verdura, come di molti altri prodotti agroalimentari, il chilometro zero è considerato quasi alla stregua di una religione contemporanea. Il mercato delle multinazionali e le politiche commerciali mondiali del cibo, hanno portato ad un aumento sconsiderato della distanza tra produttore e consumatore, con ripercussioni non solo sull’ambiente (per gli enormi spostamenti che le merci devono compiere per giungere a destinazione ed essere consumati) ma anche sulla qualità dei prodotti, con ricadute importanti sulla salute dei consumatori. In questo senso cibarsi di prodotti provenienti dalle zone limitrofe al territorio in cui si vive, dovrebbe comportare una diminuzione dell’inquinamento globale, oltre che alla tutela delle tradizioni locali e della biodiversità, di cui il nostro Paese in particolare, è ricchissimo.
Le nostre abitudini alimentari, la continua evoluzione culinaria, fatta di mescolanza di culture e prodotti, non sono tuttavia compatibili con un sistema totalmente a chilometro zero. Saremmo miopi a pensare che ciò che non è chilometro zero sia sinonimo di bassa qualità, sfruttamento dei lavoratori e distruzione della biodiversità.
Pensiamo alla frutta esotica: non potremmo mai trovare sulle nostre tavole frutti come avocado, mango e papaya, se ci limitassimo a considerare il fattore distanza, l’unico in grado di incidere sulla qualità di un prodotto.
Mango Avion
Tra la frutta esotica, il mango, è sicuramente uno dei frutti più conosciuti e consumati anche in Italia. La sua polpa giallo-arancione, è succosa e rinfrescante ed è perfetta da fare a pezzi dentro a yogurt e gelato, ma anche per accompagnare piatti a base di carne e pesce. Il modo migliore per gustare tutte le sue proprietà organolettiche, però, è mangiarlo al naturale.Il Mango Avion è importato, come dice il nome, via aereo dai maggiori produttori che si trovano nelle zone tropicali e subtropicali del mondo. La particolarità di questa particolare frutta esotica è che viene spesso portato a maturazione sull’albero, di modo che possa sprigionare tutto il suo sapore e la sua freschezza direttamente sulla pianta.
Come mangiare il mango?
Per scegliere un mango maturo, basta controllare che sia leggermente morbido ad una leggera pressione (proprio come gli avocado e molti altri frutti esotici), ma non troppo molli. Spesso, infatti, soprattutto d’estate, la maturazione del mango avviene in pochissimi giorni ed è facile passare da un mango acerbo, ad un mango marcio.
Questo frutto tropicale, al pari di altri, come la papaya, è una fonte naturale di vitanima A e vitamina C, è ricco di proteine e fibre, calcio, fosforo e ferro, ma è anche povero di calorie. In 100 gr di mango sono contenute solo 65 calorie, che lo rendono perfetto per le diete ipocaloriche.
Papaya Formosa
Proveniente dall’America centrale, la papaya formosa, è un frutto esotico dal sapore dolce, delicatamente profumato, tra l’albicocca il melone e lo zenzero. La colorazione esterna verde-arancio diventa giallo-arancio quando giunge a maturazione. La sua polpa morbida e succosa, contiene grandi quantità di fibre, che ne fanno un frutto ipocalorico ad altissima digeribilità: contiene solo 39 calorie per 100 grammi! Come il mango, anche la papaya, è fonte inesauribile di vitamina A e vitamina C, fondamentali per il sistema immunitario e con azioni anti-infiammatorie per l’organismo.
Come si mangia la papaya?
Che sia un succo rinfrescante o mangiata al naturale, la papaya si presta benissimo ad essere inserita in ricette dolci, come centrifugati, macedonie, yogurt. Perfino i suoi semi sono edibili! Grazie alla loro consistenza e alla leggera piccantezza, si possono essiccare ed utilizzare in cucina al posto dei grani di pepe nero. Assolutamente da provare!